Agricoltura e Spiritualità
È una piacevolissima giornata di sole. Faccio il mio primo ingresso a Govardhan Italia. La macchina lascia l’asfalto per immettersi nella stradina sterrata che poco a poco sale sobbalzando su per la collina. Ho sentito parlare del progetto ADAyur solo poco tempo prima e sono incredula di come tutto sia successo così in fretta. Con questo sentimento di stupore, misto a trepidante curiosità, ascolto il mio accompagnatore che, mentre conduce il veicolo, mi indica i campi che accoglieranno la coltivazione dei grani antichi, mi spiega fin dove si estendono i confini della proprietà, mi ricorda qual è la nobile visione che soggiace a questo nuovo progetto e quali sono le priorità del momento: la raccolta delle olive! Ed ecco apparire gli ulivi: mi dice che sono più di trecento piante! Passiamo accanto ad un gruppetto di persone che maneggiano rami e rastrelli. Poche decine di metri ancora e siamo arrivati in cima alla collina. Scendo dall’auto ed osservo il grande caseggiato di fronte a me, composto da una casa dall’aspetto signorile con annesso un caseggiato di apparenza decisamente più umile: la sensazione è quella di aver fatto un viaggio nel tempo….
Mi avvicino al gruppetto di persone presenti sul cortile, desiderosa di mettermi subito all’opera. Mi viene offerta la possibilità di aiutarli a ripulire le olive dalle foglie e dai rametti presenti nelle cassette così da prepararle per il frantoio. Mentre ci dedichiamo a questa piacevole attività, approfondiamo la nostra conoscenza: sono così felice di vedere e conoscere finalmente dal vivo persone che per ben due anni ho visto solo on line (essendo io residente all’estero) in occasione dei nostri incontri di formazione Counseling e/o dei numerosi Seminari/webinar organizzati dal CSB.
Il tempo vola, il giorno volge al termine, le persone avvistate presso gli ulivi poche ore prima risalgono la collina con i loro attrezzi da lavoro e ci raggiungono; ci presentiamo, con qualcuna ci riconosciamo. Siamo tutti accomunati dal profondo desiderio che questo progetto spicchi il volo.
Mentre si avviano le procedure di chiusura lavori vengo investita da un delicato e misterioso profumo di fiori che successivamente scoprirò saturare l’aria tutte le sere alla stessa ora, nello stesso posto. Ho quella piacevolissima sensazione di sentirmi esattamente dove desidero essere, una sensazione che mi accompagnerà per tutte e due le settimane a seguire, durante le quali farò la conoscenza di molte persone che si alterneranno nell’uliveto per partecipare alla raccolta. Le condivisioni saranno molteplici: mentre rastrelliamo i rami carichi di olive per farle cadere sulle reti stese al suolo e qualcuno si arrampica sui rami per fare le potature, ci conosciamo, ci confrontiamo, ridiamo, riflettiamo su temi profondi; con alcuni ci ritroveremo anche nella sede di Ponsacco a condividere le meditazioni del mattino presto e i successivi bhajan, le ispiranti lezioni del Seminario autunnale e i deliziosi pasti offertici dalla Cucina per l’Anima.
La resa delle olive al frantoio è buona, siamo tutti contenti e decisi a fare il possibile per approfittare dell’insolito bel tempo che sembra voler premiare la nostra buona volontà. In breve tempo possiamo assaggiare l’olio che, offerto alle Divinità, riempie le prime bottiglie e il cui sapore, ovviamente, ci risulta divino!
L’attività procede spedita. Nella mia memoria vedo la gente che va e viene come in un time-laps e, in un batter di ciglia, mi ritrovo all’ultimo giorno di raccolta: siamo rimasti in pochi, stiamo ripulendo in fretta le ultime cassette di olive per poterle consegnare la mattina seguente al frantoio; il sole sparisce ad ovest regalandoci l’ennesimo drammatico tramonto. Il profumo misterioso si diffonde nell’aria. La stanchezza sembra assalirmi tutta d’un colpo mentre la notte si fa buia. Sento un po’ di tristezza all’idea di lasciare l’indomani questo posto speciale e le persone che mi hanno accompagnata in questa arricchente esperienza.
Romina Gigliotti
Jay Shrila Gurudeva ♥️💐🙏
Jay Shrila Prabhupada ❤️💐🙏
Hare Krishna !