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Il dono delle erbe

"Poiché gli abitanti di questi pianeti
bevono e si immergono nei suchi e negli elisir
preparati con erbe dalle proprietà prodigiose,
sono liberi da ogni forma di ansietà o malattia.
Essi non sanno cosa siano i capelli grigi, le rughe o l’invalidità.
La lucentezza del loro corpo non sbiadisce,
il loro sudore non emana cattivo odore
 e non sono mai spossati dalla fatica,
o dalla carenza di energia o di entusiasmo
propri della vecchiaia."
Bhagavata Purana V.24.13

Ieri mattina è cominciato il primo corso del Centro Studi Bhaktivedanta sulle erbe spontanee e officinali.

L’antica scienza erboristica rappresenta una disciplina fondamentale nel progetto di Agricoltura Didattica ispirata all’Ayurveda (ADAyur) che si sta realizzando presso il fondo di Govardhan Italia. Un’accurata conoscenza delle erbe consente di declinare in termini locali i principi scientifici dell’ayurveda, il quale si fonda, prima di ogni altra cosa, sul riconoscimento del dharma, ovvero dell’ordine che sostiene l’intero universo e tutte le sue parti.

Filomena, la responsabile del corso, è persona di grande competenza ed esperienza. Nel corso del tempo, attraverso il suo studio e la sua dedizione, ha sviluppato una visione molto significativa del mondo delle erbe. Nel trasmettere le sue conoscenze, consente a chi ascolta con interesse di accedere a una straordinaria ricchezza, che si dispiega davanti agli occhi man mano che le informazioni e le spiegazioni vengono offerte. Il manto verde che rasserena lo sguardo, che aggiunge bellezza a bellezza con la varietà dei suoi toni e con le accensioni cromatiche dei fiori, si scopre essere costituito da un sistema perfettamente compiuto e sublimemente estetico di esseri viventi che vivono in sinergia tra loro. Il dharma si manifesta nella sua immensità anche in questo specifico eco-sistema.

Ma la sinergia, che è la legge fondamentale del dharma, non si ferma qui. Le erbe rappresentano un dono dal valore incommensurabile per tutti gli altri esseri viventi. Sono cibo e farmaco, e l’essere umano evoluto (che non è certo il bruto che sfrutta selvaggiamente le risorse, che inquina per produrre ciò che è dannoso, che chiamandola avara è cieco davanti ai doni infiniti che la Natura offre) approcciandosi ad esse con gratitudine e meraviglia, riscopre ancora una volta la sacralità del mondo e della sua relazione con esso.

L’essere umano (in sanscrito 'manushya') è capace di pensare, congetturare (in sanscrito 'man'). Questa rappresenta la sua cifra specifica, rispetto ad altre specie di vita che, come quelle animali, sono dotate di un più basso livello di coscienza. Può dunque impegnarsi in elaborate trasformazioni dei doni di Natura, al fine di valorizzarli ulteriormente.

Filomena ci introduce ad alcune procedure fondamentali della scienza erboristica, come la solarizzazione, la fermentazione, la decozione, la produzione di oli medicali. In questo modo l’erboristeria si presenta come una componente essenziale della medicina naturale. Questo si combina perfettamente con l’intento proprio del progetto ADAyur di educare le persone a un’auto-responsabilizzazione nei confronti della salute e delle cure; che siano specifiche e individuali, difronte all’allarmante dilagare della medicina ‘protocollare’, carente di rispetto per i reali bisogni del singolo e propensa a far proprie le modalità zootecniche tipiche di un allevamento.

La scienza erboristica, così come è intesa sulle colline di Govardhan Italia, costituisce una componente importante della rivoluzione culturale che il Centro Studi Bhaktivedanta da sempre promuove. Una rivoluzione volta al risveglio della consapevolezza, presupposto indispensabile per lo sviluppo di una società umana in grado di interagire con lungimiranza e amorevolezza nelle sue dinamiche interne e nelle sue interazioni con il contesto ambientale.

Una società che ponga al vertice i principi supremi della Verità e della Giustizia e che sia intenta a calarli in ogni atto concreto. Una società che riscopra il senso del sacro, di quel principio unitario e divino che come un filo invisibile sostiene tutte le innumerevoli perle che costituiscono questo universo, dando valore e significato a ciascuna di esse e a tutte nella loro interazione.

Fabrizio Fittipaldi

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